L’estetica senza etica è cosmetica – Ulay
La 6a edizione di POLIS conferma la vocazione europea del festival portando nei luoghi culturali più prestigiosi di Ravenna alcuni dei più interessanti artisti del teatro contemporaneo internazionale, affacciandosi a un’area geografica molto particolare ed eterogenea, i Balcani, per guardare attraverso di essa al presente.
Perseguendo l’utopia di creare ponti tra paesi, culture ed etnie attraverso la forza dell’arte teatrale, ritroviamo nella città di Ravenna la porta del dialogo fondamentale tra oriente e occidente, oggi più che mai indispensabile.
Per questi motivi, il disegno di Gianluca Costantini di quest’anno vede come protagonista una bambina con una stella tra le mani. Una stella che in passato e in altri luoghi ha assunto diversi colori, ma che POLIS desidera gialla come auspicio per un’Europa di pace tra i popoli e nei confronti del nostro pianeta. Auspicio che vogliamo coltivare per il futuro.
POLIS Teatro Festival 2023 si svilupperà tra il 2 e il 7 maggio, con un epilogo straordinario il 10 e 11 giugno, in collaborazione con Ravenna Festival, prevedendo un ulteriore ampliamento del programma rispetto agli anni precedenti, e allargandosi ad ancora maggiori spazi della città. Tra le ospitalità di primo piano, due artisti tra i più provocatori del panorama teatrale europeo sud-orientale: il regista Oliver Frljić, con Dannato sia il traditore della patria sua! spettacolo sulla disgregazione dell’ex-Yugoslavia, che a 13 anni dal debutto continua ad attraversare i più importanti palcoscenici del mondo; il drammaturgo Jeton Neziraj, che porta per la prima volta in Italia il suo spettacolo dedicato alla tradizione delle Vergini giurate, mettendola in relazione con le questioni di genere e lo show business contemporanei. Si sommano a essi le prime nazionali di: Branko Šimić, artista poliedrico che riflette in chiave disco sulla transizione dal socialismo al post-capitalismo; Gemma Hansson Carbone, con la performance itinerante tratta dal poema Muoio come un paese del grande Dimitris Dimitriadis; il collettivo francese Zone – Poème, coprodotto e ospitato da POLIS con una tappa del progetto internazionale Ennemi; e la nuova promessa del teatro documentario sloveno Žiga Divjak con uno spettacolo sulla rotta migratoria balcanica.
Tra le coproduzioni in programma anche gli ultimi due lavori di ErosAntEros: LIBIA e GAIA, il nuovo lavoro partecipativo e site-specific dedicato al pianeta Terra. Completano il focus Roberta Biagiarelli in un progetto speciale per le scuole superiori di secondo grado sul genocidio di Srebrenica e il giovane artista italo-albanese Klaus Martini, nella splendida cornice domenicale del Teatro Socjale.
Un programma ricchissimo, che, attraverso le reti nazionali In-Box e L’Italia dei Visionari, offre spazio anche a compagnie emergenti italiane, accompagna gli spettacoli con momenti di incontro e tavole rotonde con artisti, critici e studiosi internazionali, attività formative e progetti partecipativi, in un’ottica di inclusione e cittadinanza attiva che è anima del festival sin dalla prima edizione.
Davide Sacco e Agata Tomšič / ErosAntEros