MUOIO COME UN PAESE è un esperimento artistico e liturgico atto ad evocare la presenza e l’avvento dell’Angelo della Storia.
L’Angelo è una giovane donna con un accento strano, non identificabile. Narra le ultime cruente vicende del Paese esponendole con la minuziosa scientificità di chi ha osservato lo svolgersi degli avvenimenti fuori dal corso naturale del tempo.
Dove ci troviamo? Quando sta accadendo tutto questo?
MUOIO COME UN PAESE invita i suoi spettatori ad assistere ad una metafora fantascientifica, e allo stesso tempo arcaica, di una società che ha perso se stessa, e che è morta in se stessa.
La narrazione avviene durante una camminata immersiva guidata dall’artista Gemma Hansson Carbone, ed è composta seguendo le regole del paesaggio storico e geografico in cui la performance si colloca.
MUOIO COME UN PAESE è un progetto di ricerca artistica aperto, libero, che coinvolge l’artista e il suo pubblico in una esplorazione collettiva di diverse pratiche artistiche e scientifiche (teatro, architettura, antropologia, archeologia, body art, poesia e cartografia) e che si struttura attorno ad un testo scritto dall’autore greco contemporaneo Dimitris Dimitriadis, e alla figura dell’Angelus Novus che Walter Benjamin descrisse nel suo omonimo saggio datato 1940.
Il potere della memoria e della Storia non passa semplicemente attraverso processi cognitivi e informativi ma fa parte di noi nel senso più letterale: siamo noi stessi i nostri luoghi, con tutti i segni che portano e portiamo, siamo il terreno su cui queste orme temporali e culturali sono impresse. La nostra stessa epigenetica è il nostro Paese, così come i nostri paesaggi sono la stratigrafia della nostra Storia.
Qual è la relazione occulta ma vibrante tra Natura e Arte? Tra Architettura e Memoria?
Cercare di rispondere a queste domande significa accettare che ogni performance di MUOIO COME UN PAESE sarà diversa, un’esperienza unica. Ogni volta la città, le sue caratteristiche urbane e umane, la loro analisi e la composizione del testo, assieme alla presenza della performer e dei suoi spettatori saranno diversi e del tutto imprevedibili.
basato su “Πεθαίνω σαν χώρα” di Dimitris Dimitriadis
di e con Gemma Hansson Carbone
architetto Vasilis Mavrianos
un grazie speciale a Mr. Theodoros Terzopoulous e Aglaia Pappas
produzione Naprawski
con il supporto di Konstnärsnämnden – the Swedish Arts Grants Committee (SWE), ABF (SWE), Space A and KIAR 2023 (NEPAL) PARC – Performing Arts Research Center (ITA), Fondazione Fabbrica Europa (ITA), Gathenhielmska Kulturhuset (SWE), Art del Caminar – Walking Art and Relational Geographies (ES), walk – listen – create (BE)
durata 60′
performance itinerante a numero limitato / partenza dal Teatro Rasi
Gemma Hansson Carbone è performer e regista italo-svedese. Nata il 3 marzo del 1988, ha sviluppato la sua formazione artistica in Italia, Svezia e UK. Ha incontrato e lavorato con maestri come Theodoros Terzopoulos, Chiara Guidi, Romeo Castellucci, Michail Marmarinos, Rodrigo Garcia, Tomi Janesic, Pavol Liska e Kelly Copper (Nature Theater of Oklahoma), Julie Stanzak, Dead Center ed Elli Papakonstantinou. Dal 2013 alterna collaborazioni internazionali tra l’Italia e la Svezia, nel 2015 fonda a Göteborg la compagnia Naprawski con cui firma la sua prima regia YOU ARE HERE (so don’t take things so seriously) coprodotta dal Cinnober Teater di Göteborg (SW), dal PIT Festival ed il Grenland Friteatret di Porsgrunn (NO) e per la quale vince il bando italiano Movin’Up, del MIBACT. Da allora i suoi progetti e la sua ricerca artistica sono supportati dall’ente nazionale svedese Konstnärsnämnden. Nel 2016 è attrice nel film Padre di Giada Colagrande, nel cast anche Franco Battiato, Willem Dafoe e Marina Abramovic. Nel 2017 debutta con la sua seconda regia: GUL – uno sparo nel buio. Uno spettacolo coprodotto con Teatro Koreja e sostenuto da Armunia e Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, scritto da lei medesima, Riccardo Festa e dal giallista e magistrato Giancarlo De Cataldo. Dal 2018 inizia la collaborazione con lo Stadsteatern di Göteborg che la vedrà lavorare a fianco del direttore artistico Pontus Stenshäll in qualità di assistente alla regia delle varie produzioni nazionali e internazionali. Nel 2019 crea assieme a Riccardo Festa TU ovvero chi è questa stronza?, uno spettacolo basato sul romanzo Melampus di Ennio Flaiano e sul capolavoro di Federico Fellini 8 e 1/2, scritto assieme al critico Attilio Scarpellini e prodotto da Armunia – Festival Inequilibrio. Fa parte della compagnia internazionale ODC Ensemble diretta dalla regista greca Elli Papakonstantinou, per la quale collabora in veste di attrice e dramaturg (ha collaborato agli spettacoli Traces of Antigone, Aède e Anti-Oedipus). Nel 2022 e 2023 è regista residente per Eleusis 2023 – Capital of Culture, per la quale curerà un progetto interdisciplinare a cavallo tra performing arts e archeologia all’interno del sito archeologico di Eleusi.