Valentina Barisano su PPP ti presento l’Albania, “Limina”, 11 maggio 2023
PPP ti presento l’Albania al Teatro Socjale di Piangipane
Valentina Barisano, “Limina”, 11 maggio 2023
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Dalla sua nascita a Ravenna nel 2018 alla sesta edizione del 2023, POLIS Teatro Festival si presenta come una rassegna con due intenzioni illuminate; la prima, più squisitamente politica, aspira a rimettere al centro temi quali difesa di diritti civili, le migrazioni, le guerre e il cambiamento climatico. La seconda, altrettanto politica ma anche sociale, vuole riavvicinare il pubblico al teatro contemporaneo e riportare sotto il palco anche cittadini che per motivi sia economici che culturali non vi mettono piede, adottando misure inclusive come il contenimento dei prezzi.
Quest’anno i due ideatori e direttori, Davide Sacco e Agata Tomšič della compagnia ErosAntEros, hanno scelto di porre il focus sull’eterogeneo panorama dei paesi balcanici. Dal 2 al 7 maggio in cartellone si sono tenuti eventi diffusi nella città, favorendo «artisti provenienti da Bosnia, Croazia, Kosovo, Slovenia, Albania e compagnie che su quel territorio hanno deciso di indagare e riflettere».
L’intento di portare a Ravenna il teatro nella sua dimensione europea si sposa con quello di animare non solo la città ma anche le aree limitrofe. Ed è per questo che con una navetta messa a disposizione dall’organizzazione si può raggiungere il Teatro Socjale di Piangipane, sede dello spettacolo di Klaus Martini, PPP ti presento l’Albania. La cornice della messa in scena è parte della suggestione generale e si lega perfettamente col filo politico del programma di POLIS: al centro della landa padana si innalza, in un piccolo paesino, un palazzo costruito da una cooperativa di braccianti a inizio Novecento, i quali nella loro concezione collettivistica della produzione erano persuasi che la realizzazione di spazi destinati alla comunità permettessero l’elevazione culturale delle masse contadine.
Oltrepassando la prima saletta del palazzo, ci si ritrova direttamente in teatro. Sul palco appare una scenografia essenziale, composta da tavolo e sedia bianchi, libro, lampadine e una serie di foto. Per Klaus Martini, nato in Albania e cresciuto in Italia tra Umbria e Friuli Venezia Giulia, non è il primo lavoro che coinvolge la figura di Pier Paolo Pasolini, avendo precedentemente figurato tra i ruoli principali in La Morteana con la regia di Massimo Somaglino. In questa occasione, il suo incontro con Pasolini lo porta a sviluppare un monologo autobiografico composto di storie personali, scritti di Pasolini e ritocchi autoriali.
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