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ErosAntEros cerca 2 figure per le attività di POLIS Teatro Festival e le proprie attività di produzione e distribuzione, da integrare all’interno dell’organico con una prospettiva di collaborazione stabile e duratura. Le principali aree di competenza sono l’organizzazione-amministrazione e la comunicazione.

Sede di lavoro: Ravenna, con disponibilità a eventuali trasferte

Impegno richiesto: tempo pieno o parziale

A partire da: novembre 2025 con inserimento in sede, con possibilità di iniziare una graduale collaborazione già da settembre 2025


Principali mansioni:

Organizzazione/amministrazione:
• segreteria generale
• organizzazione
• produzione 
• distribuzione
• logistica
• redazione di preventivi e consuntivi per enti pubblici, privati e bandi
• cura dei rapporti e promozione sul territorio locale, nazionale e internazionale
• fundraising 
• amministrazione 

  • prima nota
  • bilanci
  • contratti
  • SIAE
  • rapporti con commercialista e consulente del lavoro

Comunicazione:
• gestione di sito/social/newsletter
• reperimento e revisione materiali
• traduzione dei materiali (ita-eng)
• impaginazione materiali
• affiancamento alle attività di ufficio stampa
• coordinamento con altri collaboratori per i materiali di comunicazione 
• inviti e affiancamento nell’attività di promozione e distribuzione


Requisiti richiesti:

• conoscenza e aderenza alla poetica di ErosAntEros
• esperienza pregressa nell’ambito del teatro contemporaneo e nelle mansioni richieste
• conoscenza del sistema teatrale italiano ed europeo
• estrema precisione nel lavoro, motivazione, flessibilità e attitudine al problem solving
• autonomia nello svolgimento delle mansioni e nel raggiungimento degli obiettivi
• ottimo utilizzo degli strumenti informatici di base, in particolare:

  • Windows e Android
  • Suite Google (Drive, Gmail, Calendar, Contatti, Fogli)
  • Libre Office (Writer, Calc)
  • Per la comunicazione: WordPress, Voxmail e un minimo di base grafica (InDesign, Canva)
  • Per amministrazione e organizzazione: Fogli Google

• ottime competenze linguistiche in inglese e possibilmente in francese
• buone capacità nei rapporti interpersonali

Per candidarsi compilare il form con tutte le informazioni richieste: https://forms.gle/Lq55owM93jS68Tf96

Utopia e autonomia. Polis Teatro Festival a Ravenna
Sergio Lo Gatto, “teatroecritica”, 8 giugno 2025
https://www.teatroecritica.net/2025/06/utopia-e-autonomia-polis-teatro-festival-ravenna-2025/

“Indipendente e sovrana, affezionata alla propria identità ma cosmopolita, difesa e allenata a difendersi da attacchi non solo militari, ma anche culturali. Così era la polis, la città-stato greca mito di fondazione della nostra civiltà occidentale. Luogo d’incontro e di scambio, di sosta e riflessione, di attività febbrile e di apertura del pensiero. Ma la caratteristica più forte è quella dell’autonomia, che dall’indipendenza compie un passo in avanti, cominciando a farsi le leggi da sé. Molte di queste spinte programmatiche sembrano stare alla base del progetto di ErosAntEros (al secolo Davide Sacco e Agata Tomšič), che quest’anno ha regalato alla città di Ravenna l’ottava edizione di Polis Teatro Festival. Incentrata su temi fortemente contemporanei come guerra, diritti civili, migrazioni e cambiamento climatico, la kermesse ha da subito messo in atto una strenua ricerca di linguaggi diversificati, tra il nuovo e il meno nuovo. Dopo essersi interrogato, nel 2021, sulla sorte dei teatri alla riapertura post-Covid e aver dedicato un focus alla drammaturgia francese nel 2022, Polis Festival ha trovato un’identità ancora più personale, occupandosi di aprire una finestra su una geografia artistica diversa ogni anno: i Balcani nel 2023, la Germania nel 2024, la Penisola Iberica in questo nuovo maggio sono stati i terreni di atterraggio di un pensiero curatoriale che sorvola i quartieri dell’arte effettuando un attento scouting. […]

Su un contenuto non troppo lontano agisce il più riuscito Copla. Un cabaret spagnolo, installato alla perfezione nel Teatro Socjale di Piangipane, la cui storia militante affonda le radici nell’iniziativa della Cooperativa Agricola Braccianti, animatrice dello spazio fin dal 1921. Da allora la storia del luogo non si è persa e oggi il teatro è un Circolo Arci aperto alle forme di spettacolo più diverse, dal varietà alla musica jazz, in un’atmosfera informale che sostituisce alla platea una manciata di tavolini da kabarett viennese. È il contesto perfetto per l’appassionato viaggio di Alejandro Postigo, un vero e proprio “animale da palcoscenico”, spagnolo ma trapiantato a Londra e impegnato (anche alla guida del collettivo HisPanic Breakdown) in un intelligente recupero di tradizioni popolari e folkloristiche altrimenti destinate all’oblio. La copla è la forma musical nata in Spagna appositamente per dare spazio a quelle soggettività al limite, cellule della controcultura queer e migrante, evitate dai bigotti riflettori dello star system. Ne risulta un folle viaggio nel tempo, a metà strada tra una conferenza-spettacolo (Postigo ha un PhD alla RCSSD londinese ed è Senior Lecturer alla University of West London), un concerto per (sorprendente) voce e piano e violino (Jack Elson e Violeta Valladares) e uno sfrenato re-enactment di playback e live che attraversa interi decenni di censure e soprusi, fino al quiz interattivo e un gran finale con un commovente numero di drag queen. Anche qui il nucleo centrale è la Spagna di Franco e la sua tagliola culturale, ma Postigo riesce a far percepire come ancora oggi certe spinte identitarie siano soppresse e quanto chiunque lasci la propria terra sarà sempre e comunque un misfit, come la copla che non si esegue più da venticinque anni. […]”

Di cosa è davvero capace l’essere umano
Eleonora Poli, “Ateatro”, 5 giugno 2025
https://www.ateatro.it/2025/06/05/di-cosa-e-davvero-capace-lessere-umano/

“Alla sua ottava edizione, Polis Teatro Festival, a cura della compagnia ErosAntEros, sceglie un programma che vede al suo centro la penisola iberica e si scontra con una grande domanda che tutto il teatro contemporaneo si sta ponendo: di che cosa è capace l’uomo?
Anche se non esplicitamente recitata a voce alta, la domanda si insinua e cattura la mente degli spettatori. Dieci giorni di eventi con più di 35 appuntamenti tra spettacoli, incontri, performance e dibattiti in cui aleggia un invisibile filo doppio che arriva direttamente dalla penisola iberica. Due, infatti, i temi principali al centro degli eventi di questo ricco programma, entrambi realizzati dall’uomo: l’intergenerazionlità e le dittature moderne.
“Il sonno della ragione genera mostri”, diceva Francisco Goya, a cui si ispira il manifesto grafico dell’edizione di quest’anno curato da Gianluca Costantini. Le sue streghe avvolgono e trascinano verso l’alto l’anima di chi, alla ragione, aveva dedicato tutta la vita. Metafora di chi si avvicina troppo al fuoco? Forse. Sicuramente un monito per chi in un ideale ripone troppa cieca fiducia.

Nell’ormai consueta location delle Artificierie Almagià, in un caldo tramonto primaverile, ci accolgono cinque QR Code. Sotto questi codici, un range d’età in cui identificarsi e una parola: “Inquadrami”. In pochi secondo l’app Kalliôpé prende il controllo del nostro telefono, lo fa muovere, illuminare, emettere suoni: scrive una drammaturgia scenica autonoma senza alcun comando esterno. Inizia poi a farci delle domande, consapevole di averci spaventato con il suo ruolo autoritario e che dunque deve rimediare. Ci chiede dove vorremmo innamorarci, oppure a quale caratteristica del nostro carattere saremmo disposti a rinunciare. Fa sorridere pensare che il proprio telefono, con cui abbiamo condiviso tanti momenti della nostra vita, si stia in qualche modo aprendo con noi. E, improvvisamente, ci fidiamo.
Ci porta all’interno di uno spazio buio, illuminato solo da colori bioluminescenti (che, giustamente, un’intelligenza artificiale può riconoscere). In quel vuoto, diventiamo attori di una voce robotica che ci analizza e fa quello che noi umani facciamo con i suoi simili: ci classifica. Quelli nati prima del 1950 sono la generazione silenziosa e rientrano nel triangolo arancione, ci sono poi i baby boomers nel quadrato rosso, i millenials nel cerchio giallo. Infine ci sono loro, i cattivi della storia che un computer sta scrivendo: i teenager. Scansafatiche, arroganti, pericolosi, violenti… Questa generazione viene presa di mira dalle altre che li osservano e li additano mentre sugli schermi dei ragazzi compare una frase soltanto “Reggete la pressione”.
Un’Odissea Teen della compagnia catalana La Mecánica debutta con un’esperienza teatrale immersiva che pone al centro dell’interazione i propri smartphone, grazie all’innovativa app Kalliôpé, creata dalle leggende del teatro catalano La Fura dels Baus – Fundació Èpica. Una riflessione impattante, destabilizzante e altamente personale, con un effetto diverso per ognuno degli attori/spettatori. L’inevitabile passaggio intergenerazionale accoglie il futuro e dimentica, accompagnandolo alla sua fine, il passato. […]”

Qualche recensione e una conferenza stampa
Silvia Napoli, “il manifesto”, 26 maggio 2025
https://www.ilmanifestoinrete.it/2025/05/26/qualche-recensione-e-una-conferenza-stampa/

“Come sapete, miei pochi o tanti lettori, si sono chiuse le programmazioni del festival Polis in quel di Ravenna, quest’anno arricchito, vitaminizzato ed energizzato dalla sezione Neon, che ha registrato un prevedibile successo di pubblico appunto giovane e probabilmente più trasversale di quello che segue i dotti dibattiti sulla natura e le sorti delle pratiche teatrali planetarie.

Grandi soddisfazioni ha comunque riservato il core vero e proprio di questa edizione che era poi costituito dal focus iberico. Ovvero un affondo sulle forme drammaturgiche del contemporaneo inerenti la Spagna, comprendendo le Isole Baleari, gloriosamente rappresentate dalla Mecanica, il gruppo energico ed energizzante che raccoglie per alcuni aspetti l’eredità della Fura dels Baus, e del Portogallo, paese che già da qualche anno ci sorprende dal punto di vista culturale, con una elaborazione teatrale che riflette sul passato colonialista e sulle forme implicite assunte da ogni tipologia di intolleranza fascistoide.

Dicevamo della Mecanica, che ha comunque performato all’Almagià, coinvolgendo il pubblico in trasversalità generazionale andando a confrontare e mescolando diverse ondate musicali di moda e di successo: non per caso lo spettacolo titolava Un’Odissea teen. Non sono mancati i momenti di approfondimento sia nella fase Neon, che nelle seguenti a partire da subito, con l’incontro tavola rotonda E dopo la generazioneT?, poi con L’ultima rivoluzione della vecchia Europa, dedicato naturalmente al Portogallo e al lavoro di Hotel Europa dal titolo Il Portogallo non è un paese piccolo.

Molto partecipata naturalmente la tavola rotonda di sabato 10 maggio, sul teatro della penisola iberica, che ha messo al tavolo i principali esponenti di questa nuova scena sia spagnola che portoghese fortemente impegnata sul fronte di una rilettura politico-antropologica della cultura e del costume dei rispettivi paesi

Intanto al Mar, sabato e domenica con varie repliche per piccoli nuclei di spettatori in diverse fasce orarie, grazie alla collaborazione dei giovanissimi di spazio A, abbiamo potuto ascoltare, in sale e corridoi e passaggi di assoluta suggestione e bellezza evocativa quali interni ai Mosaici artistici di Ravenna questi testi di Isabel Costa/ Os Possessos, Manifesti per dopo la fine del mondo: dei veri e propri statements, in forma lirica, quasi testamenti spirituali poetici per le future generazioni. Una riflessione anche su tutte le nostre intersezioni, convergenze, illusioni e delusioni da attivisti che lascia il segno, come per esempio nella serrata apologia della Donna cattiva, ovvero la donna non compiacente, non assoggettabile, non prevedibile pertanto fuori da uno schema comportamentale patriarcale. Ecologia dei viventi, fluidità di pensiero, posture intrise di queerness, decolonizzazione, ribaltamento delle categorie logiche e semantiche, sono gli ingredienti cardine di moltissimi dei lavori presentati. […]”

POLIS Teatro Festival 2025 è terminato, superando una doppia sfida. In occasione della sua ottava edizione, ha infatti messo al centro due grandi sorprese: POLIS NEON, sezione under35 del festival, e l’IBERIAN FOCUS con ospiti internazionali.

Grazie a tutte le persone che sono state con noi e ci hanno sostenuto!

Di seguito alcuni scatti di Dario Bonazza.


POLIS NEON

venerdì 2 maggio 2025

sabato 3 maggio 2025


IBERIAN FOCUS

martedì 6 maggio 2025

mercoledì 7 maggio 2025

giovedì 8 maggio 2025

venerdì 9 maggio 2025

sabato 10 maggio 2025

domenica 11 maggio 2025

Ecco il video finale di POLIS 2025, che si è concluso con successo.

Grazie ancora a tutte le persone che sono state con noi per questa ottava edizione del festival.

Buona visione!

Video di Les Bompart

Polis teatro festival 2025
Maria Dolores Pesce, “dramma.it”, 19 maggio 2025
https://www.dramma.it/index.php?option=com_content&view=article&id=39264:polis-teatro-festival-2025&catid=40&Itemid=12

“Da qualche anno o forse anche decennio è diffuso un certo ‘pudore’, ed è in parte un eufemismo, a parlare, scrivere e praticare un teatro ‘politico’ quasi che questa nobilissima parola e pratica portasse lo stimma ‘riprovevole’ di un’epoca di contrapposizione, sanata prima dal disimpegno e poi dall’arricchitevi di berlusconiana memoria cui tutti siamo stati chiamati a partecipare, ovviamente con i diversi e immutati handicap di classe solo mascherati e ‘obliati’.
D’altra parte l’oblio del ‘politico’, anche quando, pur positivamente, trasfigurato in ricerca e innovazione drammaturgica, ha privato, con un grande assist alle vecchie e nuove ‘egemonie’ che ora guidano la nazione, prima il teatro e poi la cultura italiana in generale di uno strumento fondamentale per la loro funzione rispetto alla comunità, che non è solo quella di guardarsi un forse ‘bellissimo’ ombelico ovvero il dito puntato sulla luna nascosta, ma bensì quella di elaborare e magari indirizzare per quanto possibile con onestà la Polis, appunto, perchè sia consapevole di sé nelle sue decisioni, personali e comunitarie, per il ‘bene’ collettivo (detto senza vergogna) e, perché no, anche per quello individuale.
La Storia infatti, checchè se ne dica, è tutt’altro che finita e nei conflitti di classe comunque denominati si sarà persa qualche battaglia ma forse non ancora la guerra e il teatro, come avrebbe detto Edoardo Sanguineti, serve a conservarne la ‘Coscienza’.
Il lettore scuserà questa un po’ lunga premessa, ma “POLIS TEATRO FESTIVAL” di Ravenna, a partire dal suo stesso nome, è ancora un luogo che continua a non vergognarsi, di essere politico (o se ci piace di più ‘civile’), in una commistione rara tra tendenza ‘formale’ alla innovazione e alla ricerca teatrale e scelta di contenuti che di noi parlano, della Storia, delle ‘nostre’ storie, delle relazioni e dell’influenza che queste hanno sulla collettività, modificandola ed essendone modificate, insomma ci parla della vita immaginata che si fa vita praticata.
È il segno che i due direttori artistici, Agata Tomsic e Davide Sacco, custodiscono nonostante le sempre maggiori difficoltà nei rapporti della cultura, dell’arte e del teatro stesso, con le Istituzioni (“David di Donatello” docet), cercando di conservare, e noi insieme a loro, uno sguardo europeo e ‘democratico’ sul mondo, sulla ‘città’ e sulla vita che, come si diceva una volta, è personale proprio perché è politica.
Visto che il mondo è grande, l’edizione di quest’anno ha scelto di indirizzare il suo ‘focus’ sulla penisola iberica, uscita dopo di noi e come noi da decennali (e sanguinose) Dittature, in questo ma non solo in questo immergendoci.
Dal 2 all’11 maggio Ravenna ne è stata, per così dire attraversata. […]”

Traumi, utopie e desideri: la nuova scena iberica al Polis Teatro Festival
Olindo Rampin, “PAC – Paneacquaculture”, 18 maggio 2025
https://www.paneacquaculture.net/2025/05/18/traumi-utopie-e-desideri-la-nuova-scena-iberica-al-polis-teatro-festival/

“Tra il Portogallo e l’utopia c’è un’antica trama di corrispondenze. Non può essere un caso, infatti, che Rui Pina Coelho, studioso e performer di Èvora che ascoltiamo in una saletta del Teatro Rasi di Ravenna, sia conterraneo di Raffaele Itlodeo, il personaggio portoghese che alla fine del Primo Libro di Utopia di Tommaso Moro descrive all’autore come è fatta la città ideale. Anche Pina Coelho è esperto di utopie, ma le racconta al pubblico del Polis Teatro Festival, valentemente diretto da Davide Sacco e Agata Tomšič, quest’anno dedicato alla nuova scena iberica.

UTOPIE E ALTRI DESIDERI
Icaria, Icaria, Icaria: una conferenza su un desiderio chiamato utopia e altri superpoteri. Così si intitola l’intervento di Pina Coelho, che prende le mosse dal Voyage en Icarie, un romanzo di Étienne Cabet, utopista francese dell’Ottocento: una di quelle figure irreali che non sembrano poter essere davvero esistite, come Charles Fourier, l’inventore dei falansteri, che sedusse il giovane Dostoevskij, prima che questi espiasse il suo socialismo utopistico con i lavori forzati, si convertisse alla slavofilia, dirigesse un giornale reazionario e scrivesse una manciata di capolavori.
Il sottotitolo la annuncia come una «conferenza performativa», ma la natura di Giano bifronte, di professore e di autore, dell’artista portoghese sembra maggiormente calamitata verso il primo dei due volti da una inesauribile voracità culturale e dalla natura frontale, oracolare, della sua orazione. Si viene così erigendo, davanti ai nostri occhi, pietra dopo pietra, una specie di strana piramide azteca fatta di blocchi simpaticamente sghembi: una panòplia di citazioni a cannocchiale, da Krishan Kumar a Fredric Jameson, da Charles Fourier a Peter Weiss, da Richard Schechner a Brian Kulick, da Cornelius Castoriadis a Jill Dolan, per  menzioniarne solo alcuni. […]”

Dittature, colonialismo e forza rigeneratrice della Polis
Anna Cavallo, “Theatron 2.0”, 13 maggio 2025
https://webzine.theatronduepuntozero.it/dittature-colonialismo-e-forza-rigeneratrice-della-polis/

“Spagna e Portogallo, due ex dittature dal passato ingombrante, sono state le protagoniste dell’ottava edizione a Ravenna del Polis Teatro Festival di ErosAntEros, compagnia teatrali tra le più innovative, nata nel 2010 per volontà della drammaturga e attrice Agata Tomsic e del regista e sound designer Davide Sacco.
Due gli spettacoli-evento, andati in scena il 9 e 10 maggio al Rasi di Ravenna e ai quali è dedicato l’approfondimento, tra gli oltre 35 appuntamenti: Il Portogallo non è un paese piccolo, della compagnia ceco-portoghese  Hotel Europa e Signora Dittatura della spagnola Hermanas Picohueso.

Il primo, costruito con materiale documentario raccolto attraverso le interviste a emigranti portoghesi nelle colonie africane di Angola, Mozambico, Guinea Bissau e India orientale, per ricostruire un’identità storica nel suo difficile percorso di riappropriazione e metabolizzazione del fenomeno coloniale.
Il secondo che indaga, attraverso la figura di Carmen Polo, moglie di Francisco Franco, l’eredità morale della dittatura spagnola nella società attuale, esplorando il tema della caccia, nelle sue declinazioni più disparate, attraverso una narrazione permeata da humor nero e l’utilizzo di un dispositivo multidisciplinare ispirato alla rivista spagnola di gossip iHola!

Entrambi sono recitati in lingua originale e connotati da un ritmo sostenuto, in cui si incrociano linguaggi espressivi come la danza, la performance art e il teatro documentario. […]”

Polis festival 25: scena, corpi e tecnologie tra gioventù e apocalisse
Renzo Francabandera, “PAC”, 10 maggio 2025
https://www.paneacquaculture.net/2025/05/10/polis-festival-25-scena-corpi-e-tecnologie-tra-gioventu-e-apocalisse/

“Qui si respira sempre, da sempre, aria di gioventù e di progettualità internazionale. Passano gli anni ma il tempo sembra restare sempre giovane in questo festival. Negli ultimi anni, il POLIS Teatro Festival di Ravenna si è affermato come uno spazio di riferimento per un teatro contemporaneo che intreccia estetica delle nuove generazioni e impegno civile con una cifra sovranazionale. Sotto la direzione artistica di ErosAntEros, ovvero Davide Sacco e Agata Tomšič, il festival ha proposto una programmazione che affronta temi quali diritti civili, migrazioni, guerre, cambiamento climatico e il ruolo dell’arte nella società, sfruttando in forma ampia i legami intessuti dai due nel loro continuo girare per l’Europa e non solo a tessere nuovi legami artistici.

L’edizione 2025 del festival, l’ottava, ha presentato oltre 35 appuntamenti tra spettacoli, incontri e tavole rotonde, con otto prime nazionali e la partecipazione di artisti, studiosi e operatori internazionali. Il festival ha coinvolto vari luoghi culturali di Ravenna, come il Teatro Rasi, il MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, le Artificerie Almagià e il Teatro Socjale di Piangipane. Tra le iniziative di rilievo, l’introduzione di POLIS NEON, una sezione dedicata alla scena teatrale italiana under 35, realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura e di SIAE nell’ambito del programma Per Chi Crea. Inoltre, il festival ha promosso l’accessibilità culturale attraverso progetti come i biglietti sospesi, permettendo a un pubblico più ampio di partecipare agli eventi.

L’apertura della serata dell’8 maggio è stata affidata a Un’Odissea Teen, nuova creazione della compagnia catalana La Mecànica, in prima nazionale presso le Artificerie Almagià, all’interno della sezione Iberian Focus. Il titolo gioca su una duplice suggestione: da un lato evoca il viaggio mitico e formativo dell’Odisseo omerico; dall’altro, pone subito al centro il suo pubblico di riferimento, i “teen”, ovvero quella fascia d’età dove ogni percorso di crescita può assumere i contorni di un’odissea intima e, insieme, collettiva.

Il progetto si presenta come una performance immersiva che fonde teatro fisico e interazione digitale attraverso l’impiego dell’applicazione Kalliôpé, realizzata dalla Fundació Èpica di La Fura dels Baus – storico collettivo catalano noto per la sua radicale sperimentazione performativa. L’uso dell’app da parte del pubblico non è un mero orpello tecnologico, ma costituisce l’ossatura interattiva dell’intero evento: i telefoni cellulari non banditi ma incorporati nello spazio scenico, diventando protesi attive e strumenti di drammaturgia partecipata. Il meccanismo è quello di Domini public di Roger Bernat, che a quasi quindici anni dalla sua creazione continua a vantare numerosi epigoni, curiosi e di qualità. Nel lavoro di Bernat avevamo le cuffie e ci spostavamo sulla base di domande che ci venivano fatte. Qui le domande sono a cellulare, si risponde a quesiti a scelta multipla e poi, in base alle risposte date, ci si sposta in uno spazio buio ma illuminato con lampade di Wood trasportate sulla cima di lunghe aste che i performer muovono nello spazio scenico.

Un’Odissea Teen non si limita a parlare dei legami intergenerazionali, dividendo i partecipanti per generazione, ma cerca di coinvolgerne direttamente il linguaggio e i codici, ricorrendo al mezzo tecnologico con cui intrattengono il loro rapporto quotidiano con il mondo. Non si tratta tuttavia di un esercizio retorico o di un richiamo all’innovazione fine a sé stesso. La tecnologia – come nel migliore teatro post-drammatico – diventa dispositivo di messa in discussione del ruolo dello spettatore, che viene reso parte integrante del racconto. Alcune cose più a fuoco, altre magari solo accennate ma nel complesso l’azione resta coinvolgente per i partecipanti.

[…]

Ci spostiamo al Teatro Rasi per lo spettacolo di Annachiara VispiSei la fine del mondo (letteralmente) – Visioni ecofemministe tra corpo, ironia e collasso, spettacolo scritto e diretto da Annachiara Vispi, e interpretato da Valentina Ghelfi e Selene Demaria. L’opera si imposta fin dalle prime battute come una riflessione feroce, stratificata e non priva di ironia sulle implicazioni politiche, etiche ed esistenziali del pensiero ecofemminista. Siamo di fronte a una performance che non si lascia facilmente catalogare: né teatro di parola né performance art in senso stretto, ma un ibrido consapevole in cui corpo, linguaggio e immagine video si intrecciano per disegnare un atlante distorto – e per questo lucido – del nostro presente.

All’ingresso in sala ci accolgono le due figure femminili vestite di shorts e top color carne, quasi a spogliarle di qualsiasi connotazione che vada oltre la loro corporeità e che, di lì in poi, costruiscono e decostruiscono continuamente relazioni, discorsi, ruoli. Il dispositivo scenico è essenziale, ma denso di riferimenti tramite proiezioni a video che seguono in loop il parlato: uno schermo sul fondo trasmette immagini che si fanno talvolta controcampo visivo, talvolta amplificazione simbolica di ciò che le attrici dicono o agiscono. La parola – che mantiene un tono tagliente, quasi aforistico – è usata per smontare pezzo dopo pezzo le narrazioni del capitalismo neoliberista, della cultura patriarcale e dell’antropocentrismo che regolano il nostro rapporto con il pianeta.

Vispi costruisce un discorso drammaturgico che vuole accogliere – talvolta con più efficace linearità, altre finendo per mettere molta carne al fuoco – il paradosso, la comicità, l’assurdo, in piena continuità con la lezione del teatro postmoderno e delle avanguardie performative femministe. Il linguaggio scenico si avvicina a quello della lecture performance, per poi provare comunque di tanto in tanto a deviare, in favore di una corporeità che si ribella alla pura funzione illustrativa. Le due interpreti, poi, non offrono personaggi, ma soggettività frantumate che oscillano tra l’interpretazione e il commento, tra l’identificazione e la distanza. […]”

Intervista ad Agata Tomšič / ErosAntEros a cura di William Piana su Radio Città Fujiko Breakfast Club InScena, 9 maggio 2025.

Qui il PODCAST.

La stagione bella, cominciano i festival
Silvia Napoli, “il manifesto”, 7 maggio 2025
https://www.ilmanifestoinrete.it/2025/05/07/la-stagione-bella-cominciano-i-festival/

“[…]

Abbiamo assistito per voi alla conferenza stampa di Polis, ricavando diverse suggestioni che andiamo adesso ad illustrarvi. La prima cosa che salta agli occhi per questa programmazione di teatro contemporaneo, caratterizzata per questa edizione da un iberian focus, è certamente la quantità e la qualità di determinazione e lucida passione che questo piccolo combattivo ensemble mette in gioco rispetto al suo dimensionamento per ottenere risultati di grande compatta coerenza.

E certamente la prima cosa che ci viene da dire è che difficilmente risultati di questo tipo sarebbero pensabili in un territorio provinciale solo nelle dimensioni ma non certo nelle posture istituzionali, che non fosse quello della Romagna felix. Una vera e propria categoria dello spirito e del fare  che ha saputo innovarsi per gemmazione dalla genealogia degli indiscussi maestri del teatro di ricerca italiano.

La seconda cosa è che il lavoro di rete conta eccome, specialmente se agito come trasversalità, intersezione, ma anche sistematica dialettica tra alto e basso, livello istituzionale e livello di spinta sociale, cura delle differenze, lavoro sulle disuguaglianze, ma anche attenzione ai saperi artigiani e commerciali della città, al turismo culturale sostenibile, al patto generazionale e formativo diffuso.

Mentre si alternano con calore e convinzione nella presentazione condivisa di un certamente vaste programme, Agata Tomsic e Davide Sacco, ci scorre innanzi l’infinito lavoro di tessitura consapevole che occorre per tenere insieme realtà e ambiti tanto diversi uniti alla meta della realizzazione di un insieme di eventi ed iniziative che solo grazie a questa certosina opera di condivisione possono risultare popolari e accessibili nel senso migliore del termine senza incorrere in derive demagogiche. […]”

POLIS, UN PICCOLO GRANDE FESTIVAL
Anna Bandettini all’interno della sua newsletter “Post Teatro – La Repubblica”, 2 maggio 2025

“In otto anni è cresciuto con la determinazione, il pragmatismo e la passione dei suoi organizzatori, che hanno lavorato sui bandi e le relazioni per reperire risorse pubbliche e private, per tenere i contatti con artisti anche stranieri e il risultato si vede con il pubblico aumentato nelle ultime edizioni del 350 per cento. Polis, a Ravenna da oggi all’11, è un festival internazionale nel senso che ogni anno dedica un approfondimento a un paese straniero per cercare un confronto con le innovazioni linguistiche del teatro fuori dai confini conosciuti, ma anche strumenti e occasioni di riflessione politica sul mondo.


Così dopo i paesi balcani di due edizioni fa, dopo la Germania dello scorso anno, ora tocca all’Iberian focus: obiettivo sul teatro contemporaneo della penisola iberica, che si vedrà a Ravenna, ospite in luoghi diversi della città, dal Teatro Rasi, al MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna,dalle Artificerie Almagià, al Teatro Socjale di Pangipane e perfino al Cimitero monumentale. “Ci saranno artisti spagnoli e portoghesi ma anche artisti italiani che hanno relazioni con quell’area geografica”, spiega Agata Tomsic, alla direzione artistica di Polis insieme a Davide Sacco con cui costituisce ErosAntEros, un marchio con quindici anni di attività, tra spettacoli, progetti, festival e relazioni con artisti e operatori esteri. “Negli otto giorni del festival ci saranno otto prime nazionali, e molto altro. Noi scherzando, diciamo che il festival è mostro a tre teste perché tre sono i percorsi principali che si dislocano anche nel tempo” […].”

Intervista ad Agata Tomšič / ErosAntEros a cura di William Piana su Radio Città Fujiko Breakfast Club InScena, 2 maggio 2025.

Qui il PODCAST.

Intervista a ErosAntEros a cura di Guido Barbieri su Rai Radio3, all’interno del programma Radio3 Suite – Panorama, 1 maggio 2025.

Qui il PODCAST. Dal minuto 12.

In occasione delle due giornate speciali e interamente gratuite (2-3 maggio) di POLIS NEON, la biglietteria di POLIS Teatro Festival è presente a tutte le ore, per dare la possibilità di acquistare a una tariffa promozionale i biglietti per il suo IBERIAN FOCUS, che si svolge la settimana successiva nei principali luoghi culturali di Ravenna.

Il festival, infatti, dopo POLIS NEON, entra nel vivo della sua programmazione internazionale dal 6 all’11 maggio, mettendo al centro un focus sulla Penisola Iberica, con ospiti internazionali, prime nazionali, tavole rotonde e progetti partecipativi.

Non perdete questa occasione!

Spagna e Portogallo protagonisti del Polis Teatro Festival 2025
Intervista a ErosAntEros a cura di Ilaria Cecchinato, “Gagarin Orbite Culturali”, 30 aprile 2025
https://www.gagarin-magazine.it/2025/04/incontro-ravvicinato/spagna-e-portogallo-protagonisti-del-polis-teatro-festival-2025/

“Dal 6 all’11 maggio torna Polis Teatro Festival, la rassegna a cura di ErosAntEros (Agata Tomšič e Davide Sacco), che da ormai otto anni anima la città di Ravenna ospitando spettacoli su temi politici, di artisti provenienti dall’Italia e dall’Europa. Come ogni anno, anche questa edizione è dedicata a una specifica area geografica, la Penisola Iberica, e si compone di un ricco programma di performance affiancate da incontri e approfondimenti con artisti, studiosi e giornalisti. 

Due le novità di quest’anno: Polis Neon, una sezione dedicata alla scena emergente under35 italiana, in programma il 2 e il 3 maggio; e, dopo l’estate, le celebrazioni del quindicesimo anniversario della compagnia, con una due giorni in cui Tomšič e Sacco presenteranno due nuove creazioni realizzate, per la prima volta realizzate ciascuno singolarmente (26-27 ottobre). […]

Le edizioni di Polis negli ultimi anni sono dedicate a un’area geografica e quest’anno il focus è sulla Penisola Iberica: perché questo focus oggi e quali i principali spettacoli in programma?

Agata: «Il nostro Iberian Focus cade nei 50 anni dalla morte di Franco e un anno prima dei 40 dall’adesione di Spagna e Portogallo alla Comunità Europea. Come ogni edizione scegliamo di dedicare il festival a un’area geografica per creare un’occasione di scambio e pensiero attorno al contesto globale in cui viviamo, portando in Italia artisti ed estetiche poco conosciute. Il programma si sviluppa tra il 6 e l’11 maggio, con diversi appuntamenti performativi, momenti di incontro e tavole rotonde». 

Davide Sacco: «Per fare una panoramica del programma, la prima giornata di Polis si apre con gli spettacoli del progetto Visionari, selezionati dalla cittadinanza, seguite da incontri con gli artisti. Inoltre, durante tutto il festival sarà possibile partecipare alla soundwalk Corpi Celesti di El Conde de Torrefiel nel Cimitero monumentale di Ravenna. Dal 7 maggio si entra poi nel vivo del focus iberico con Rita di AriaTeatro, in collaborazione con la drammaturga spagnola Marta Buchaca. Tra gli altri eventi: Un’Odissea Teen della compagnia La Mecànica, pièce interattiva e multilingue; Sei la fine del mondo di Annachiara Vispi, spettacolo selezionato nell’ambito della rete In-Box; Il Portogallo non è un Paese piccolo della compagnia Hotel Europa, composta dalla coppia internazionale Tereza Havlíčková, dalla Repubblica Ceca, e André Amálio, portoghese. Il weekend invece vedrà l’esperienza immersiva Manifesti per dopo la fine del mondo di Isabel Costa in collaborazione con SpazioA, le performance Icaria, Icaria, Icaria di Rui Pina Coelho e Signora Dittatura di Hermanas Picohueso, il cabaret Copla di Alejandro Postigo, e i due spettacoli in collaborazione con PAV/Fabulamundi, Brevi interviste con donne eccezionali di Nerval Teatro CorpoArena di Teatro Onnivoro». […]”

In giro per festival, lungo le piste dell’estate. A Ravenna, per esempio
Roberto Canziani, QuanteScene!, 29 aprile 2025
https://robertocanziani.eu/quantescene/2025/04/29/in-giro-per-festival-2025-3/


POLIS a quota otto

QuanteScene! approfitta però di questo martedì di fine aprile, per portarvi a Ravenna, dove sta per avviarsi l’ottava edizione di Polis Festival.

Tre diversi momenti: dal 2 al 3 maggio per Polis Neon (con gli spettacoli di nuova generazione, a ingresso libero), dal 6 all’11 per Iberian Focus (dedicato ad autori e compagnie della penisola iberica), e infine il 26 e il 27 settembre per festeggiare i 15 anni di nascita della compagnia teatrale ErosAntEros, fondata nel 2010 da Agata Tomsic e Davide Sacco, che da otto anni curano anche la programmazione di Polis Festival.

Se Polis Neon mette l’accento sulla scena italiana contemporanea under 35 (con i collettivi Usine Baug/Mezzopalco, Ucci Ucci, Fettarappa/Guerrieri, Landi/Mignemi/Paris), il Focus Iberico su Spagna e Portogallo rappresenta il progetto principe di quest’anno.

Una trentina di spettacoli e altre iniziative diffuse in diversi spazi che, oltre al ravennate Teatro Rasi, mettono in gioco anche il suggestivo Cimitero Monumentale (per i soundwalk individuali di Corpi Celesti del Conde de Torrefiel) e le Artificerie Almagià, il vecchio magazzino dello zolfo che, ristrutturato, restituisce però ancora gli originali odori. […]

Dal 2025 POLIS Teatro Festival attiva un gruppo Whatsapp in cui gli spettatori e le spettatrici possono chiedere passaggi e accordarsi autonomamente in modo da incentivare il carsharing e aiutare le persone e il pianeta!

Entra a far parte del gruppo: https://chat.whatsapp.com/GLg2ZMzJ3IyJwEPpj3SLh4