Scrivo dalla sponda delle brutte, per le brutte, le vecchie, le camioniste, le frigide,
le malscopate, le inscopabili, le isteriche, le tarate, per tutte le escluse dal mercato della gnocca.
E inizio da qui perché sia chiaro: non mi scuso di niente, non vengo a lamentarmi.

King Kong Theory, Virginie Despentes

 
Witch is è un progetto teatrale che riflette sulla figura della Strega, considerandola il risultato di una campagna di criminalizzazione della sessualità e del corpo femminile, durante lo sviluppo e l’affermazione della società capitalistica. Ancora oggi il corpo delle donne è campo di battaglie politiche e sociali, per questo vogliamo ripercorrere il processo di creazione della Strega come archetipo di donna mostruosa, demonizzata perché padrona del proprio corpo e della propria sessualità.

Le fonti principali del lavoro sono il Malleus Maleficarum, scritto nel 1487 dai teologi dominicani Heinrich Krämer e Jacob Sprenger, un manuale che traccia le linee guida per definire chi è una strega, come catturarla ed eliminarla; e Calibano e la strega di Silvia Federici, saggio che svela come la caccia alle streghe fu una vera e propria guerra contro le donne, per annientare il loro potere sociale. Fu un attacco alla resistenza che le donne, povere e contadine in particolare, opposero all’espandersi dei rapporti capitalistici. Streghe erano tutte quelle donne che non rientravano in un criterio di “normalità” e che esercitavano la propria sessualità fuori dal vincolo della procreazione: donne sole, anziane, mendicanti, levatrici, guaritrici, prostitute, adultere, donne che abortivano o praticavano l’aborto.

 Per noi, la Strega non è soltanto una figura ma un luogo in cui storia, folklore, vittime e carnefici si incontrano. Tre attrici in scena hanno poco più dei loro corpi e delle loro voci per far “accadere le cose”. Creano dal nulla attraverso quello che dicono, come solo il teatro (e la magia) permettono di fare. Sono streghe. Sono streghe?

Lo spettacolo attraversa tre punti di vista: quello degli inquisitori, di donne accusate di stregoneria e, infine, di donne che abitano il nostro presente e che riflettono sul proprio corpo e sul rapporto che hanno con esso. La parola viene esplorata in tutte le sue possibilità espressive e sonore: si fa poesia, canzone rock, filastrocca, formula magica, confessione, strumento di tortura. Le attrici suonano, cantano e ballano, creano piccoli momenti rituali per raccontare non una storia ma più storie. Frammenti, tasselli di puzzle che, più che completare un unico ritratto della Strega, gettano luce sui pezzi mancanti. Perché Strega per noi è quello che non c’è più o viene censurato. Strega è quello che resta dopo il rogo: la puzza, la cenere, il giudizio, lo stordimento, l’eco di un urlo nelle orecchie, la paura che, prima o poi, possa toccare a noi.
 


progetto Landi/Mignemi/Paris
drammaturgia Francesca Mignemi
regia Virginia Landi
con Giorgia Iolanda Barsotti,Eleonora Paris, Cristiana Tramparulo 

costumi Rossana Gea Cavallo
musiche e sound design Andrea Centonza

light design Laura De Bernardis

fonica Brando Nencini
con il supporto di Centro di residenza Toscana Armunia-CapoTrave/Kilowatt e Z.I.A. – Zona Indipendente Artistica

produzione Teatro delle Donne – Centro Nazionale di Drammaturgia

progetto finalista al bando Regist* Under 35 della Biennale Teatro di Venezia 2022


Il Teatro delle Donne è un centro di drammaturgia che si occupa della scrittura teatrale contemporanea proponendo le molteplici voci della scena al femminile, promuovendo un teatro pensato, scritto e realizzato dalle donne che copre un ventaglio di temi sempre più ampio e tocca generi, stili e linguaggi differenti, al quale oggi si devono senza dubbio alcuni fra i fermenti più interessanti e innovativi della nuova drammaturgia e del nuovo fare ed immaginare teatro. Il Teatro delle Donne è stato all’avanguardia nel creare un centro di produzione drammaturgica, supportato da un archivio di più di 1000 testi di autrici catalogati, gestendo alcuni dei teatri storici restaurati in Toscana. Dal giugno 2022 ha sede presso lo storico Teatro Goldoni di Firenze.

Dal 2022, il Teatro delle Donne sostiene e produce i progetti del trio Landi/Mignemi/Paris, nato a Milano nel 2018 dalla collaborazione tra Virginia Landi, regista, Francesca Mignemi, drammaturga ed Eleonora Paris drammaturga e performer. Dopo il diploma in Regia e Drammaturgia alla Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, Virginia, Francesca ed Eleonora decidono di lavorare insieme mosse dall’urgenza di affrontare temi sociali e politici, avvalendosi di un processo di scrittura collettiva e sperimentando linguaggi artistici differenti. Centrale nei loro lavori è la questione di genere indagata da un punto di vista transfemminista intersezionale, con un focus in particolare sul corpo politico femminile e le distorsioni e categorizzazioni di cui esso è oggetto. Nel 2020 creano Due volte Tito – Sopravvivere alla tragedia, una riscrittura del Tito Andronico di Shakespeare. Lo spettacolo vince il bando di sostegno alla produzione Performing arts under 40 di ERT. Il secondo spettacolo “Witch is” ha debuttato a Firenze nel 2023 ed è arrivato finalista al bando Regist* under 35 della Biennale Teatro di Venezia 2022. Entrambi gli spettacoli sono prodotti dal Teatro delle Donne di Firenze.