Carmen Polo, moglie di Franco, diventa il pretesto perfetto per parlare dell’eredità che la morale franchista ha lasciato in Spagna e, soprattutto, per parlare di caccia: quella di Carmen per le sue collane, quella di Franco per Carmen, quella organizzata dalle classi alte e quella dell’estrema destra che mira alle persone vulnerabili. Un viaggio e una prospettiva altamente soggettiva su ciò che sarebbe potuto accadere.

Questo progetto invita il pubblico a entrare in una nuova versione dell’iconica rivista spagnola di gossip ¡HOLA!, ma questa volta con l’obiettivo di offrire altri punti di vista su una narrazione contaminata e piena di crepe.


creazione Picohueso Sisters
direzione e drammaturgia Lluki Portas
interpretazione Josep Orfila e Lluki Portas
scenografia e costumi Josep Orfila
composizione musicale Mon Joan Tiquat
produzione Gal-la Peire e Aina Juanet
direzione tecnica Marc Homar
luci Gal·la Peire Camps
grafiche Diego Ingold
consulenza drammaturgica Catalina Florit e Andrés Lima
costume designer Antònia Camia
trainee Marina Salas

questo progetto è una coproduzione di Hermanas Picohueso con il Teatre Principal de Palma
con il sostegno del Consell de Mallorca e del Dipartimento di Cultura della Generalitat de Catalunya
con la collaborazione di Nau Ivanow, Teatre Principal d’Inca, Teatre Sa Societat de Calvià, Teatre d’Artà, Espai el TUB

durata 80′


Hermanas Picohueso, siamo una sgangherata galassia di oggetti perduti che galleggia sul Mediterraneo. Le nostre spedizioni sono guidate da Gal-la Peire Camps e Lluki Portas, sempre accompagnate dal nostro team fisso di produzione, amministrazione, comunicazione, distribuzione e tecnica, composto da Aina Juanet, Marc Homar, Cintia de Luis e Gypsy Nel-lo, con Diego Ingold come satellite.

Dal 2016 ci dedichiamo alla creazione di progetti scenici, lavorando sulla ricerca e sull’esplorazione dei linguaggi scenici contemporanei, scavando nelle profondità della vita umana, nei detriti kitsch, nel materiale d’archivio logoro e nel letame intellettuale che galleggia tra noi, nel tentativo di rispondere a domande impossibili – spesso estraendo risposte insoddisfacenti o del tutto errate.

Freakismo, riflessione e rabbia sono i tre hashtag ricamati sulle nostre tute spaziali realizzate con lattine riciclate e materiali trovati per strada, mentre esploriamo tecniche artistiche diverse e percorsi che mettono in discussione i limiti della teatralità. Ci circondiamo di professionisti di alto livello che apportano qualità ai nostri progetti, ci sostengono nella ricerca di nuove drammaturgie e ci aiutano a integrare gli strumenti digitali nelle arti sceniche.