Orsini, Marini, De Capitani: tre artefici per uno spettacolo con una strana genesi. L’idea nasce dall’incontro di Umberto Orsini e Giovanna Marini in Urlo di Pippo Delbono. Nel progetto è stato poi coinvolto Elio De Capitani che seguendo la lezione di Franco Buffoni, fa piazza pulita dei molti Wilde mitici per cercare quello reale, capace di prefigurare il secolo a venire anticipando l’arte come recita sociale e la vita come performance artistica.
Secondo il regista, The ballad of Reading gaol è già scritto come “una messinscena complessa, ritualmente complicata, dove l’attrazione fisica si sublima in canto e il canto sublima la sofferenza in bellezza”. Al centro c’è Wilde: la sua condizione di prigioniero e il corpo di un ragazzo, un giovane soldato condannato per l’assassinio della sua amante, un Woyzeck inglese con la giubba rossa dei dragoni di sua maestà. Wilde lo ha visto nell’ora d’aria e trova una nuova vena che unisce i suoni, i colori, i pensieri, gli incubi e i corpi inappagati della galera con la luce di un amore trasfigurato.
Giovanna Marini scrive cinque ballate spaziando dalla ballata irlandese fino a Schubert, passando per i Beatles. Umberto Orsini fa Wilde, teso a cogliere il lato artistico-estetico, la bellezza dei versi.


da Oscar Wilde
con Umberto Orsini e Giovanna Marini
musiche composte ed eseguite dal vivo da Giovanna Marini
regia Elio de Capitani


Umberto Orsini debutta nella Compagnia dei Giovani al Teatro Eliseo di Roma nel 1957. Da subito lavora con Giorgio De Lullo, Luchino Visconti, Franco Zeffirelli e inizia presto a interpretare moltissimi ruoli da protagonista in teatro, in televisione e al cinema. Negli anni ‘80-’90 ricopre la carica di direttore artistico del Teatro Eliseo, partecipando in una trentina di spettacoli. Successivamente porta la sua collaborazione artistica all’ERT – Emilia Romagna Teatro, protagonista degli spettacoli diretti da Avogadro, Castri, Longhi. Dopodiché fonda una propria compagnia, affidando la regia a Pietro Babina, Roberto Valerio, Massimo Popolizio.

Giovanna Marini è musicista, cantautrice e ricercatrice etnomusicale. Nata da una famiglia di musicisti si diploma in chitarra nel ‘59, primo diploma di questo tipo in Italia. Negli anni ‘60 con il gruppo del Nuovo Canzoniere Italiano è impegnata nella ricerca e lo studio della musica popolare, celebri gli spettacoli Bella Ciao e Ci ragiono e canto con la regia di Dario Fo. È tra i fondatori della Scuola Popolare di Musica di Testaccio a Roma dove ancora oggi all’attività di compositrice associa l’insegnamento delle tecniche delle vocalità contadine. Crea il Quartetto Vocale, per il quale scrive varie “cantate” basate sulle possibilità espressive della voce femminile.