Questo progetto è frutto dei difficili mesi passati a causa della pandemia mondiale che ci ha colpiti e che forse non riuscirà a scalfire il drammatico destino di un mondo sempre più affossato da logiche economiche, un mondo sordo alla voce della Poesia che non riesce più a penetrare nei bunker di cemento armato che sono diventati i cuori duri di una specie che ha venduto l’anima. Cosa poter dire adesso? Dove trovare le parole? Quali parole possono davvero essere così forti, lucenti, definite da poterci dire, dopo tutto questo? Non potevano essere che quelle della bellissima ultima opera incompiuta di Luigi Pirandello, I Giganti Della Montagna.
C’è uno strano essere, né donna né uomo, che arriva da epoche altre, né lontane né vicine, sul palco vuoto, e forse ci aspetta lì da sempre, dove siamo andati ad ascoltarlo, in Teatro, luogo finalmente ritrovato; che proprio nel momento in cui ce ne hanno allontanati abbiamo capito essere necessario, essere davvero il luogo dell’anima perduta, del dialogo con le stelle, della forza dell’utopia. Questo strano Signore/Signora porta in sé tutti i ruoli del testo pirandelliano: li ha nel cappello, nella manica della camicia, nella giacca dello smoking, in uno strano bastone dalle mille voci; e come un mago che ha come unico gioco di prestigio la sua voce e la fantasia, prova a portarci là, nell’incredibile storia raccontata nei Giganti, che proprio oggi nella sua potenza metaforica, pare racchiudere il destino di ognuno di noi.
da Luigi Pirandello
di e con Valentina Banci
allestimento Lorenzo Banci, Giulia Barni
durata 60 min
Valentina Banci si diploma alla Bottega Teatrale di Vittorio Gassman nel 1993. In teatro lavora, tra gli altri, con de Berardinis, Cobelli, Pieralli, Sinisterra, Magelli, Castri, Binasco e Latini. Nel 2007 è tra i fondatori del gruppo teatrale Kulturificio n.7 di cui cura anche le regie. Dal 2011 al 2016 è nell’ensemble della prima compagnia stabile di un teatro pubblico italiano, il Teatro Metastasio Stabile della Toscana. Prende parte a numerose serie TV tra cui I delitti del bar lume, La squadra, Ricomincio da me, Una donna per amico, Extravergine. Durante la sua carriera in teatro si confronta con numerosi ruoli di spessore. Da ricordare Ljuba de Il Giardino dei ciliegi di Cechov, Medea da Seneca per il Teatro Greco di Siracusa, Ilse de I Giganti della Montagna di Pirandello, la Signora Smith nella Cantatrice di Ionesco per le regie di Magelli e Castri.