Arduino Luca Degli Esposti era un nostro amico. Diciamo “era” perché una serie di circostanze hanno fatto sì che si gettasse contro un treno in corsa fra le fermate di Fidene e Montelibretti, sulla linea del treno regionale diretto a Fara Sabina, nel Lazio. Di Arduino sono rimaste le cose a cui teneva di più, forse le uniche cose che voleva sopravvivessero: i suoi quaderni. Arduino non faceva che dire di essere un poeta. Si presentava così, scriveva durante le feste, con la musica alta, seduto sul divano; ti fermava mentre gli stavi parlando perché gli era venuta un’idea e si metteva a scrivere. Una volta che non trovava una penna l’ho visto abbrustolire un bastone sul fuoco e usarlo come carboncino. Arduino era un poeta. Voleva esserlo a tutti i costi e probabilmente era l’unica cosa che lo facesse sentire al sicuro, che lo facesse sentire reale. In uno dei suoi quaderni ha appuntato questa frase: “La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.”

A.L.D.E. è una performance di musica e parole. Uno spettacolo teatrale spoglio in cui un attore e un musicista dialogano. I quaderni di Arduino stanno per terra come sangue sparso, i suoi amici li raccolgono e analizzano cercando di ricostruirne l’intreccio, di dipanarne il mistero. 
Il linguaggio oscilla fra il teatro di narrazione e la performance. La slam poetry diviene strumento narrativo funzionale al racconto: i brani eseguiti live punteggiano la storia di un’adolescenza, o della sua fine. Ci sembra infatti che questa sia la forza del progetto, reinterpretare un linguaggio ormai diffuso come la slam poetry in una chiave originale, al tempo stesso intima e teatrale. 
La figura del poeta, con il suo efferato bisogno di conoscere e fare esperienza, non può che esserci maestro e fratello, in particolar modo in un momento come quello che stiamo vivendo, in cui la vita sembra tutta da riscrivere.


ideazione e direzione Giovanni Onorato
con Giovanni Onorato, Mario Russo
musiche Mario Russo, Lorenzo Minozzi
disegno luci Fabrizio Cicero
tecnico luci Francesco Tasselli
costumi Chiara Corradini
consulenza alla drammaturgia Claudio Larena, Giulia Scotti
si ringraziano Daria Deflorian e Grazia Sgueglia

coproduzione INDEX, Romaeuropa Festival
per INDEX Valentina Bertolino, Francesco Di Stefano, Silvia Parlani
residenza produttiva Carrozzerie | n.o.t
con il sostegno di Angelo Mai Occupato, Ex-Mercato di Torre Spaccata, Fienile Fluò, Settimo Cielo, Teatro Biblioteca Quarticciolo

durata 60 min


Giovanni Onorato. Nato a Roma nel 1995, approfondisce il teatro fuori dalle accademie. Importante per la sua pratica teatrale è il laboratorio performativo di Adriano Mainolfi, che frequenta per tre anni. Nel 2016 si trasferisce a Berlino dove studia danza contemporanea presso il Tanzfabrik Berlin. Tornato a Roma lavora con Dante Antonelli, Filippo Timi e la compagnia Fettarappa/Guerrieri. Nel 2022 debutta il suo primo lavoro, “Suck my Iperuranio”, presso lo spazio Carrozzerie n.o.t di Roma. Il suo nuovo progetto “A.L.D.E. non ho mai voluto essere qui” è stato finalista al bando Biennale College, ha vinto la menzione speciale del premio “tuttoteatro.com” Dante Cappelletti e il premio delle giurie DirectionUnder30, per poi debuttare nella rassegna Anni Luce del RomaEuropa Festival 2023. È stato coinvolto dalle compagnie Deflorian/Tagliarini e Muta Imago a far parte del progetto “Index”, con cui ha messo in scena una performance di fronte alla stazione di Roma Termini intitolata “In una qualunque parte del pianeta”. Sempre per i Muta Imago entra nel cast di Ashes, spettacolo vincitore del premio Ubu per il miglior progetto sonoro. Ha pubblicato un libro di poesie e un album, intitolato “Ancora Luminoso Disegniamo l’Essere”. Al momento lavora come interprete nei progetti di Claudio Larena e Filippo M. Ceredi. Studia filosofia. Ha lavorato come cameriere, fornaio, detective e autista.