“La storia è oggetto di una costruzione il cui luogo non è costituito dal tempo omogeneo e vuoto, ma da quello riempito dell’adesso.”
Walter Benjamin

“L’immaginazione al potere!”, “Non è che un inizio!”, “La bellezza è per strada!”, “Diamo l’assalto al cielo!”, “Prendete i vostri desideri per realtà!”. Questi sono solo alcuni degli slogan che hanno invaso le strade delle città studentesche nel Sessantotto.
Un fenomeno incendiario che in diversi paesi e con modalità differenti ha provocato rivoluzioni in tutti gli ambiti della società e che viene da ErosAntEros ripercorso all’interno di un flusso di testo interpretato da una sola figura in scena. È una giovane militante in abiti contemporanei che si trova nella situazione paradossale di voler trasmettere lo slancio e la dimensione collettiva delle lotte in completa solitudine, utilizzando le parole di ieri come fossero quelle di oggi, contrappuntata da un montaggio video in cui le immagini d’archivio si mescolano a quelle odierne per far emergere rotture e analogie. Per farlo abbiamo raccolto le testimonianze dei protagonisti del ‘68 e intervistato i giovani attivi nei movimenti di oggi. Le voci dei militanti contemporanei, assieme alle canzoni di lotta del passato e del presente, concorrono alla creazione di un paesaggio sonoro che trae ispirazione dalle composizioni per voce e nastro di Luigi Nono.

“Noi siamo materiali grezzi che non intendono esserlo, noi non vogliamo essere trasformati in un prodotto. Non intendiamo arrivare al punto di essere comprati da qualche cliente dell’università, che sia questo il governo, che sia l’industria, che sia il lavoro organizzato o chiunque altro. Noi siamo esseri umani!… Viene un momento in cui l’operazione della macchina diventa così odiosa, vi rende il cuore così pesante, che non potete più partecipare. Non potete più prendere parte neppure passivamente. E a quel punto dovete prendere il vostro corpo e gettarlo in mezzo agli ingranaggi, e alle ruote… e alle leve, e contro tutto l’apparato, per riuscire a fermarlo. E a quel punto dovete dimostrare alla gente che dirige il sistema, che lo domina, che se non sarete liberi, allora impedirete alla macchina di funzionare.”
Mario Savio


ideazione e spazio Davide Sacco e Agata Tomsic / ErosAntEros
drammaturgia Agata Tomsic
regia e music design Davide Sacco
con Agata Tomsic
video Antropotopia
titoli animati Gianluca Sacco
costumi e oggetti Clara Aqua

grazie a Franco Berardi Bifo, Anna Bravo, Fabio Bruschi, Emilio Jona, Luisa Passerini, Marie-Anne Sluga Scapin, Guido Viale per i preziosi racconti e riflessioni; a Clara, Francesca, Mattia, Michele, Nicola, Virginia per aver condiviso con noi le proprie lotte di oggi; a Marcello Tarì per le suggestioni; a Salvatore Caruso per la consulenza sul partenopeo.

produzione TPE – Teatro Piemonte Europa / Polo del ‘900
in collaborazione con ErosAntEros
in residenza presso Masque Teatro, Santarcangelo dei Teatri e Ravenna Teatro
con il sostegno di Comune di Ravenna e Regione Emilia-Romagna


ErosAntEros nasce dall’unione di Davide Sacco, regista e music designer, e Agata Tomsic, attrice e dramaturg, nel gennaio del 2010.
Dopo i primi lavori concentrano le proprie indagini sul ruolo dell’artista all’interno della società contemporanea, perseguendo due principali linee di ricerca: una vicina al teatro musicale e focalizzata sul rapporto tra voce e suono (Sulla difficoltà di dire la verità nel 2014; 1917 nel 2017), l’altra fondata sull’interrogazione drammaturgica del dispositivo teatrale e sulla relazione con lo spettatore (Come le lucciole nel 2015; Allarmi! nel 2016). Negli ultimi anni sono stati prodotti da importanti istituzioni teatrali, quali il teatro nazionale ERT – Emilia Romagna Teatro (Allarmi!), il prestigioso Ravenna Festival (1917) e TPE – Teatro Piemonte Europa (Vogliamo tutto!), portando avanti un teatro impegnato che non rinuncia al valore estetico della forma, in forte relazione con la storia, il presente e i luoghi in cui viene creato, con l’obbiettivo di agganciare il teatro alla vita e fare dell’immaginazione un’arma per trasformare il reale.