POLIS Teatro Festival 2024
Trasforma il mondo: ne ha bisogno! – Bertolt Brecht
Un angelo che fissa la propria città dal cielo. Un altro angelo che con gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese, vede una sola catastrofe che accumula senza tregua rovine su rovine.
Il disegno di Gianluca Costantini e la sua restituzione grafica ci trasportano nella 7a edizione di POLIS Teatro Festival, omaggiando il famoso film con cui Wim Wenders, due anni prima del crollo del Muro, trovò nel cielo di Berlino l’unico elemento che riuniva due popoli diversi che parlavano la stessa lingua. Ma anche l’Angelo della storia di Walter Benjamin che dal quadro di Paul Klee osserva la catastrofe impigliato nella tempesta del progresso.
In modo simile il focus internazionale di quest’anno si concentra sul teatro contemporaneo dell’area di lingua tedesca riunendo tra il 7 e il 12 maggio e con un prologo straordinario il 24 aprile, artisti che vengono accomunati da uno stesso cielo, seppure provenienti da Paesi diversi, e che con grande attenzione posano lo sguardo sulle rovine del nostro presente.
Oltre 25 eventi nei principali luoghi culturali di Ravenna, tra cui nomi di punta della scena teatrale internazionale, prime italiane, coproduzioni con i maggiori teatri europei, momenti di confronto tra artisti, studiosi e operatori internazionali.
Tra le ospitalità e coproduzioni in primo piano il nuovo lavoro internazionale e multilingua di ErosAntEros, Santa Giovanna dei Macelli di Bertolt Brecht, che prevede il coinvolgimento della band cult slovena Laibach, coprodotto con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Slovensko Mladinsko Gledališče, TNL – Théâtre National du Luxembourg, Teatro Stabile di Bolzano e ospitato a Ravenna in un’unica e imperdibile occasione, il 24 aprile al Teatro Alighieri, in collaborazione con La Stagione dei Teatri.
Tra le prime nazionali uno dei principali artisti della scena contemporanea europeo: il collettivo femminista di Berlino She She Pop con Posseduto – un monologo collettivo che rinnova il concetto di “teatro senza pubblico” attraverso un monologo polifonico in cui la comunità dice la sua. Tra le importanti ospitalità internazionali: Rimini Protokoll, gruppo berlinese tra i più riconosciuti, con The Walks, performance itinerante che utilizza lo spazio pubblico come uno scenario teatrale; l’artista svizzero Mats Staub con Death and Birth in My Life che affronta temi universali attraverso testimonianze individuali creando un luogo intimo dove provare un’esperienza comune; la compagnia italo-tedesca Barletti/Waas con lo storico spettacolo Autodiffamazione del Premio Nobel austriaco Peter Handke.
Altra coproduzione del festival, presentata in prima assoluta: Sulla difficoltà di dire la verità di ErosAntEros, tratta dal saggio politico-letterario di Brecht Cinque difficoltà per chi scrive la verità, innesca la ricerca sonora-vocale della compagnia con le immagini di realtà del fotografo Michele Lapini.
La programmazione di POLIS è arricchita inoltre da ospitalità, residenze e coproduzioni di artisti europei più giovani: con Millenovecento/89 di Le Cerbottane, duo femminile, che, nell’ormai consueta formula della domenica a pranzo al Teatro Socjale di Piangipane, racconta la caduta del Muro di Berlino e la fine del P.C.I. mescolando memorie di famiglia a quelle storiche; Caterina Marino, selezionata attraverso la rete nazionale a sostegno della creatività emergente In-Box, che con Still Alive analizza il disagio di una generazione che non riesce a proiettarsi nel futuro; i due spettacoli scelti dagli spettatori ravennati tramite il progetto nazionale L’Italia dei Visionari.
Un programma ambizioso, che accompagna gli spettacoli con momenti di incontro e convegni internazionali con artisti, critici e studiosi, attività formative e progetti partecipativi che si sviluppano durante tutto l’anno – Biglietti sospesi, Biglietti Under30, Progetto Visionari, Laboratori teatrali per studenti universitari, progetti speciali per le scuole superiori di secondo grado, approfondimenti bibliografici presso le biblioteche e librerie della città – in un’ottica di inclusione e cittadinanza attiva che è anima del festival sin dalla prima edizione.