POLIS, il Teatro al centro della città
Un Festival di partecipazione e condivisione, attraverso spettacoli di grandi maestri

https://www.eppela.com/it/news/423-polis-il-teatro-al-centro-della-citta

Il Teatro al centro della vita cittadina

Riportare il teatro al centro della vita dei propri cittadini: Ravenna si prepara dal 16 al 26 maggio 2019 a vivere POLIS: il festival del teatro e della partecipazione.
Un teatro inteso nel suo senso più ampio e accogliente, all’insegna della contaminazione dei linguaggi e della partecipazione attiva degli spettatori.
Un festival che favorisce l’incontro tra il teatro e la società attraverso molteplici azioni partecipative, arricchendo i palchi della propria città della presenza di grandi artisti e maestri, come Ascanio Celestini, Valter Malosti, G.U.P. Alcaro, Silvia Pasello, Ares Tavolazzi, per riavvicinare quest’arte viva alla collettività.

Ne abbiamo parlato con Davide Sacco e Agata Tomsic di ErosAntEros.

POLIS è un festival di teatro che ha una missione particolare: ce la raccontate?

POLIS Teatro Festival nasce nel 2018 con l’obbiettivo di riportare il teatro al centro della vita delle persone, proponendo performance di grandi artisti e maestri del teatro d’arte internazionale, ma sopratutto, organizzando una serie di attività partecipative che vogliono far prendere coscienza agli spettatori del loro ruolo fondamentale a teatro, ma anche iniziative di carattere sociale che vogliono rendere il teatro accessibile a tutti.

Perché avete scelto il crowdfunding come strumento per la nuova edizione?

L’idea del crowdfunding è nata durante PARTECI-POLIS, l’incontro di chiusura del festival dell’anno scorso, in cui abbiamo intavolato un dibattito con gli spettatori a partire dalle riflessioni sul festival raccolte in forma anonima dopo gli spettacoli nei giorni precedenti.
È stato un momento di confronto molto importante per noi, che anche quest’anno ripeteremo, in cui oltre a condividere riflessioni artistiche, discutiamo con la cittadinanza anche delle criticità e delle difficoltà che incontriamo per realizzare il festival giorno dopo giorno.
In quell’occasione alcuni spettatori ci hanno consigliato di lanciare una campagna di raccolta fondi dal basso a sostegno del festival, dato che, nonostante il successo di pubblico e un piccolo contributo da parte degli enti pubblici, non gode ancora di risorse sufficienti.
L’idea ci è piaciuta subito, anche perché perfettamente in linea con la natura partecipativa di POLIS. Inoltre, il crowdfunding ci è sembrato un ottimo strumento di responsabilizzazione della cittadinanza nei confronti dell’arte e della cultura, che ci sembra fondamentale per la loro sopravvivenza, sopratutto i futuro.

Quali sono le ricompense esclusive per chi sostiene il vostro evento?

Oltre ai ringraziamenti nei crediti del festival, a partire da 10 € tutti hanno diritto a una GIF personalizzata sulla pagina FB di ErosAntEros in cui li ringraziamo “di persona”.
In più, con 30 €, ci si assicura un posto in platea al meraviglioso Teatro Dante Alighieri di Ravenna per lo spettacolo LAIKA di Ascanio Celestini con cui si inaugurerà la nuova edizione del festival il prossimo 16 maggio.
Con 50, due biglietti e la splendida locandina di POLIS 2019 con l’immagine dell’artista-attivista Gianluca Costantini.
Infine con 100 €, oltre alle ricompense precedenti, offriamo anche una copia del libro d’artista Spectator di Marzia Bondoli Nielsen contenente i ritratti degli spettatori fotografati durante l’edizione precedente del festival.

Parlateci della vostra passione per il teatro e la sua importanza sociale.

Il teatro non è semplicemente una passione per noi ma il nostro lavoro e scopo nella vita. Non è cosa facile farlo oggi.
Anche perché non è facile spiegare agli altri quanto brucia questo fuoco che ti spinge a immolare la tua esistenza per il perseguimento di un obbiettivo artistico, oltretutto per nulla più mainstream. Farlo comporta tantissimi sacrifici e rare soddisfazioni…
Sia come artisti che come operatori culturali mettiamo la relazione con il prossimo al centro del nostro teatro, perseguendo un’idea di teatro popolare di ricerca, che parla a tutti senza abbassare il proprio linguaggio.
E da quando organizziamo POLIS uno dei nostri primi pensieri è proprio quello di far arrivare questo linguaggio a tutti, sia avvicinandolo con momenti di incontro e approfondimento (come quelli organizzati l’ultima giornata di festival, il 26 maggio, alla Biblioteca Classense), che attraverso iniziative che vogliono rendere il teatro accessibile a tutti, come il progetto di BIGLIETTI SOSPESI con cui quest’anno offriamo la possibilità di assistere allo spettacolo LAIKA di Ascanio Celestini anche a chi a teatro solitamente non ci va per motivi economici o sociali.

Quali sono i vostri obiettivi futuri per questa operazione culturale?

Nostro sogno è che il festival riesca a essere finalmente sostenibile dal punto di vista economico, strutturandosi un minimo dal punto di vista organizzativo senza più gravare esclusivamente sulla buona volontà della sua direzione artistica, in modo da accrescere le proprie attività partecipative durante tutto l’anno e quindi, coinvolgere e appassionare sempre più persone.