Una donna si avvicina e chiede a qualcuno di leggerle i cartelli sui quali è scritto fittasi e vendesi. La donna è analfabeta. Qualcuno le risponde: “Al giorno d’oggi voi siete una rarità, ma durante la guerra c’era tanta gente che non sapeva leggere. E tanti andavano al cinema Iris di Porta Pia da mio nonno Giulio per farsi leggere i proclami dei tedeschi sui giornali”.
Il 25 marzo del ’44 se ne fanno leggere uno che annuncia la morte di 320 persone: è l’eccidio delle Fosse Ardeatine.
“Questa delle Ardeatine è una storia che uno potrebbe raccontarla in un minuto o in una settimana”. È una storia che comincia alla fine dell’Ottocento, quando Roma diventa capitale e continua negli anni in cui si costruiscono le borgate, continua con la guerra in Africa e in Spagna, con le leggi razziste del ’38, con la Seconda Guerra, fino al bombardamento di San Lorenzo, fino all’8 settembre. È la storia dell’occupazione che non finisce con la liberazione di Roma. È la storia degli uomini sepolti da tonnellate di terra in una cava sull’Ardeatina e delle donne che li vanno a cercare, delle mogli che lavorano negli anni ’50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano. 

Il 23 marzo 1944 i Gruppi d’Azione Patriottica attaccano una colonna tedesca di polizia in via Rasella.
Il 24 marzo per rappresaglia i nazisti uccidono 335 persone in una cava sulla via Ardeatina.
Il 25 marzo sui giornali di Roma compaiono le parole dei nazisti che annunciano tanto l’azione dei partigiani quanto l’eccidio che seguì.

Questa sembra una storia che inizia un giorno e termina due giorni dopo. Ma il libro L’ordine è già stato eseguito di Alessandro Portelli, vincitore del Premio Viareggio, si fonda su circa 200 interviste e testimonia che questa non è la storia di quei tre giorni, ma qualcosa di vivo e ancora riconoscibile nella memoria di un’intera città.


uno spettacolo di Ascanio Celestini
a partire dal testo L’ordine è già stato eseguito di Alessandro Portelli

durata 75 min


Ascanio Celestini è autore, attore e regista. I suoi testi sono legati a un lavoro di ricerca sul campo e indagano eventi e questioni legate alla storia recente e all’immaginario collettivo. Tra i suoi spettacoli teatrali più conosciuti: Scemo di guerra, La pecora nera, La fila indiana, Pro patria, Discorsi alla nazione, Laika e Pueblo. Come autore, regista e attore ha realizzato i film La pecora nera, Viva la Sposa e il documentario Parole sante. Tra i tanti premi gli è stato consegnato due volte il premio Ubu, il Flaiano, il Dessì e il premio Fiesole.
Di lui scrisse Edoardo Sanguineti: “non si sa se piangere o ridere, ma non importa niente. In questa compresenza assoluta di comico e di tragico si ritrova incarnata la grande modalità tragica moderna”.