Guido Viale, leader del movimento degli studenti del ’68 a Torino e militante nel gruppo Lotta Continua fino al 1976, è una delle voci che ha accompagnato ErosAntEros durante la creazione di VOGLIAMO TUTTO!, spettacolo dedicato al Sessantotto e ai movimenti di contestazione di oggi che ha debuttato a Torino lo scorso novembre in coproduzione con TPE – Teatro Piemonte Europa e Polo del ‘900. Molte delle sue testimonianze sono entrate nel testo dello spettacolo, ma ancor più fertile è stato lo scambio con lui sul presente, di cui questo incontro vuole essere un tentativo di restituzione pubblica.

“L’immaginazione in quel momento ha avuto un grosso ruolo: era al comando della quasi totalità delle iniziative che venivano prese. Il ‘68 ha avuto il volto di un visionario, ha avuto una capacità di immaginazione che si spingeva al sogno del rovesciamento dei rapporti di forza di una società iniqua. […] Non c’era nessuna attesa escatologica, nessun aspettare l’Evento. C’era la quotidianità delle lotte. Uno degli slogan di Lotta Continua più potenti per me è sempre stato quello che recitava ‘Riprendiamoci la città’. Questa frase ha avuto la capacità di spiegare il cuore delle nostre visioni. Esso consisteva in una nuova, rinnovata, rovesciata organizzazione dei rapporti di forza, da costruire giorno dopo giorno, come si diceva, quando si diceva, ‘la lunga marcia dentro le istituzioni’”.
Guido Viale, Il Sessantotto

“Ma se in un paese sempre più vecchio i giovani sono sempre di meno, e i bambini ancor meno, con loro scompaiono inventiva, intraprendenza, curiosità, spirito di avventura; e ancor di più, gioia, vivacità, allegria, speranza. In una società del genere domina la chiusura mentale, la sclerosi emotiva e, insieme ad esse, l’egoismo: un vero incubo.
Di qui la stanchezza, la ripetitività e la miseria della cultura, dell’informazione, dell’arte, della musica dell’oggi, paragonate alla vivacità degli anni intorno al fatidico ‘68, quando il mondo ‘era’ dei giovani anche perché la maggioranza della popolazione era ancora giovane. E tra venti o trent’anni sarà peggio: il morto avrà trascinato a fondo il vivo”.
Guido Viale, Giorno dopo giorno. 1968-2018: 50 anni di nuovi inizi

Guido Viale è nato a Tokyo nel 1943 e vive a Milano. Ha partecipato al movimento degli studenti del ’68 a Torino e militato nel gruppo Lotta Continua fino al 1976. Ha lavorato come insegnante, precettore, traduttore, giornalista, ricercatore e progettista, sempre da precario. Tra le sue pubblicazioni, Il Sessantotto (Mazzotta, 1978 e NdApress, 2008, 2016 e 2018), Un mondo usa e getta (Feltrinelli, 1994 e 2000), Tutti in taxi (Feltrinelli,1996), Rifondare l’Europa insieme a profughi e migranti (NdApress, 2016), Slessico familiare – parole usurate, prospettive aperte (Interno4, 2017), Giorno dopo giorno. 1968-2018: 50 anni di nuovi inizi (Mimesis, 2018), La parola ai rifiuti – Scrittori e letture sull’aldilà delle merci (Interno4, 2019).